€ 18,00
compraLe persone sono convinte che il loro benessere si identifichi col
possesso di cose e la soddisfazione che ne ricevono non dura, tutta
la loro vita sarà una rincorsa continua di un obiettivo che non
raggiungeranno mai (...) si confonde il ben essere col tanto avere,
il tanto avere produce mal essere.
• A questo mal essere generale la crescita della produzione di merci
aggiunge un malessere specifico in due ambiti strettamente legati
tra loro: l’alimentazione e la salute umana. (...) per riuscire a
vendere le quantità crescenti di cibo le grandi aziende del settore
hanno indotto una crescita dei consumi superiore al fabbisogno
fisiologico, da cui sono derivati una serie di gravi problemi
alla salute: dalla diffusione dell’obesità, al diabete, alle malattie
cardiovascolari. Il tanto avere si è trasformato in mal essere.
• Non potendo sottrarsi alle dinamiche della crescita economica,
nel momento in cui la produzione e l’offerta di farmaci sono
diventate superiori alla domanda espressa normalmente dalla
società, le aziende farmaceutiche hanno dovuto crearsi una
domanda aggiuntiva. A tal fine hanno indotto ad abbassare
progressivamente le soglie degli indicatori di alcune malattie,
trasformando in patologici
alcuni valori precedentemente considerati normali.
• L’industria farmaceutica può essere interessata alla prevenzione
delle cause di malattie per cui produce le medicine? La logica
della crescita non lo consente. La domanda di medicine deve
crescere e non diminuire e affinché cresca deve aumentare il senso
di insicurezza che le persone hanno nei confronti della propria
salute,deve aumentare la paura di essere malati.
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