Per Ashraf Salama e Antonio Caperna sono di particolare interesse i capitoli in cui l'autore critica i lavori di Charles Jencks e quelli Bernard Tschumi, mostrandone i limiti sia sul piano scientifico che su quello filosofico, e i capitoli dedicati a Derrida, il cui decostruttivismo è divenuto una sorta di "agente patogeno" che si riproduce all'infinito e che ha reciso sia i legami con il passato che quelli umani e del contesto.
La liberazione dal decostruttivismo come rinascita creativa: l'autore, di origine greca attualmente docente all'Università del Texas, espone la critica radicale di uno scienziato alla distruttività delle ultime... Continua »