E’ quasi un diario, l’ultimo, quello che Girolamo Savonarola scrive nei 45 giorni di prigionia in cima alla Torre di Arnolfo, in Palazzo Vecchio, nella minuscola cameretta “su cui a malapena una persona si può coricare senza dover piegare le gambe”. Un diario/commento, che racchiude la desolazione e l’angoscia della sua situazione e insieme la speranza per la prossima “redenzione”...
Rinchiuso nella prigione di Palazzo Vecchio, detta l’Alberghettino, Savonarola mette per scritto tutto d'un fiato il suo ultimo «Miserere». Il volume ripercorre il filo delle ultime meditazioni e riflessioni di... Continua »