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compraUn’insurrezione percorre il mondo. Alcune sue manifestazionisono sotto la vista di tutti: la primavera araba, gli indignatispagnoli, le manifestazioni greche, gli Occupy Wall Street.Ma pochi hanno percepito le radici di questa insurrezione e isuoi contenuti più importanti: sebbene essi siano alla portatadi tutti, pochi riescono a vederle. Quale è il suo significato?È realmente un’insurrezione? Potrebbe già essere l’espressionedel processo che pone fine ad un’era e smantella il regime economico e politico dominante? Quali sono i suoi rischi e lesue potenzialità? È corretto parlare di insurrezione nel caso diquesti movimenti ma anche di una serie di scelte personali,ma effettuate assieme ad altri, di uscita dal mercato capitalistainiziando a praticare forme di scambio diretto?
Scrive Esteva nell’introduzione: “In un’intervista con JulioScherer del 10 marzo 2011, il subcomandante Marcos ha spiegato perché si considerasse un ribelle sociale, impegnato in cambiamenti radicali e profondi e non un rivoluzionario:‘Perché un rivoluzionario si propone fondamentalmente ditrasformare le cose dall’alto e non dal basso, a differenza delribelle sociale, il quale sta lavorando dal basso senza porsil’obiettivo del potere’”.
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